Nella settimana dal 29 luglio al 4 agost, noi ado di Corbiolo abbiamo avuto la grandissima fortuna di partecipare al SAF più numeroso di quest’anno: il 4° campo SAF (Settimana di Azione e Formazione). Una settimana trascorsa con altri 250 ragazzi e animatori di circa 15 di parrocchie provenienti da tutta la provincia (Palazzina, Villafranca, Val d’Adige, Raldon, Vigasio, Domegliara, Buttapietra ecc..) e di animatori del GDS (Gruppo Di Servizio, ovvero giovani che si mettono a disposizione per non farci mancare nulla dal punto di vista pratico). Con l’aiuto di ben 4 sacerdoti: don Michele, parroco di Villafranca; don Cristiano, che in questa settimana si è messo a disposizione in collina; don Carlo, sempre a disposizione per i lavori di gruppo; ed il mitico don Nicola, ex curato di Grezzana ora pilastro di Casa Serena e responsabile principale del saf. Sono state tutte figure che ci hanno aiutato a raggiungere, capire e incontrare Dio in tutti i momenti della giornata. Altri esempi molto importanti in questo campo, per noi ado, sono state le famiglie: una composta da due bellissimi bimbi (1 e 4 anni) con i genitori giovanissimi che ci hanno testimoniato la loro esperienza di vita e la loro storia che poi si è rivelata essere l’emblema della fiducia in Dio; e l’altra famiglia formata da due bambini di 7 e 11 anni con il papà medico, che ci testimoniato dove vede Dio nelle sale del pronto soccorso e con la mamma che per tutti aveva una parola di conforto e incoraggiamento. Molte volte abbiamo fatto un campo saf, e diciamocelo anche quest’anno la cucina non ha deluso.. gli animatori, le suore orsoline ed i vice ci sono stati sempre, anche nel momento del deserto che, se vissuto bene, è un momento unico di riflessione e preghiera. Ma una cosa che si è percepita di più e che ci è arrivata più al cuore è stata proprio la speranza, quella voglia di credere nel futuro, di impegnarsi fino in fondo per riuscire a realizzarsi e a seguire il progetto che Dio ha per noi. Grazie al lavoro in gruppi e alle testimonianze abbiamo potuto sentire come l’aprirsi e il mettersi in gioco fino in fondo renda tutto più profondo e vero.  Oltre a questo abbiamo realizzato un lipdub (un video che aveva come colonna sonora la canzone del saf http://vimeo.com/46871410) con lo scopo di invitare tutti gli adolescenti di Verona a partecipare al meeting invernale dove il tema sarà ancora la speranza, proprio perché vogliamo dimostrare che gli adolescenti di oggi vogliono cambiare le cose, vogliamo migliorarle. Al di là di questo, nella casa, che oltretutto è nuovissima (è stata infatti inaugurata il 10 giugno scorso), ci si sentiva proprio a casa. È anche vero che i luoghi di Campofontana sono suggestivi, il calvario, luogo di celebrazioni e messe, è diventato per noi luogo di comunione: abbiamo condiviso tutto di noi, le storie, le persone, le emozioni, le speranze, le paure, i desideri e i bisogni. Anche al falò la sera abbiamo avuto modo di ascoltare molte testimonianze, storie di conversione, di cambiamenti radicali, storie di persone insoddisfatte che sperando hanno trovato ciò che cercavano. Poi il bello lo ha sempre regalato l’arena: le sue serate erano fantastiche, perché all’insegna del divertimento, quello vero. Proprio una sera gli n-joy, gruppo noto di casa serena che ha come filosofia quella di far divertire senza l’aiuto di alcool e droghe, ci hanno regalato risate e divertimento. Forse la migliore serata è stata quella con un complesso, che ha impostato un concerto raccontando una storia d’amore attraverso canzoni, dialoghi, testi della bibbia e del vangelo, salmi e poesie diventando una sorta di preghiera. Qui possiamo ammetterlo che in molti hanno versato lacrime perché si sentivano rispecchiati, capiti e ne erano colpiti; ma don Nicola ha voluto subito precisare che non c’era bisogno di nascondere quelle lacrime, perché erano lacrime di preghiera, Dio ci conosce e capisce, anche nei testi sacri Lui ha voluto far capire la Sua vicinanza e comprensione, capisce i nostri sentimenti da adolescenti che alla fine sono una carica esplosiva di amore.

Le lacrime le abbiamo versate anche alla veglia alle stella sulla collina, che per il saf rappresenta il luogo di incontro con Dio, perché quando si va là a pregare sembra di sentirlo più vicino che mai..

Ebbene si, lo ammettiamo ci siamo sentiti vulnerabili ma ciò ci ha resi più forti, ci ha fatto capire meglio le nostre emozioni, ci ha aiutati nel cammino della nostra conoscenza. È stata una settimana di speranza perché dopo questa bellissima esperienza abbiamo imparato a guardare il futuro con occhi diversi.

“è una questione di occhi ragazzi, dovete solo riuscire a guardare più in la, a capire di più, e prima ancora fidatevi di Dio”  Don Nicola

“Il saf quest’anno, diversamente dall’anno scorso, mi è piaciuto molto. Ho conosciuto persone nuove che mi hanno fatto aprire lo sguardo. Ho capito che ci sono persone che vivono veramente in un ambiente famigliare ‘distrutto’ e così ho saputo amare ancor di più la mia famiglia. Il deserto nel giorno del Mercoledì è stato liberatorio, grazie al silenzio. Non abbiamo quasi mai tempo di pensare ma il saf ci lascia sempre momenti di riflessione. Come ultimo saf è stato fantastico. Grazie a tutti.”
Ari

“Al saf mi sono divertita molto è stata un’esperienza bellissima che mi ha fatto riflettere su molte cose. È stata anche un’occasione che ci ha dato la possibilità di conoscere nuove persone e ci ha dato nuove consapevolezze! Ringrazio moltissimo gli animatori che hanno saputo aiutarci splendidamente nel momento del bisogno e ringrazio anche don Nicola, tutti i preti, le suore, i cuochi e le cuoche.”
Giulia

“Il saf è sempre il saf.. esperienza incredibile nel tempo! Grazie a tutti”

“Nella vita ci vuole speranza.. senza essa non si può andare avanti. Grazie don Nicola per averci mostrato quanto ciò sia importante!”
Silvia A.

“Un campo da oscar… vedrai i miracoli se crederai, noi ci crediamo!!!
L’importante non è partecipare, ma nemmeno vincere. L’importante è provare a vincere!!”

Marco