La Parrocchia di Corbiolo opera dei generosi montanari

 

Prima minuscola contrada alpestre di Bosco Chiesanuova, poi borgata ricercata dai villeggianti, il paese realizzò il suo sogno in soli due anni, durante la guerra.

La bella strada, che da Verona arriva a Stallavena e poi sale zigzando verso Bosco Chiesanuova, saluta nel passare case, contrade, paesi, che rispondono al saluto con le grida spensierate dei ragazzi e gli squilli delle campane.

 

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Corbiolo visto da Sud-est. In primo piano la strada provinciale.
Non è ancora iniziato lo sviluppo turistico della zona che caratterizzerà gli anni ’60.

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Una cartolina raffigura l’interno della chiesa.
Da notare i seguenti particolari: l’interno della chiesa non è ancora stato decorato. L’arco trionfale è ancora privo della scena dell’Annunciazione. Ci sono le tavole della vecchia Via Crucis. La statua della Madonna Ausiliatrice è priva del baldacchino di marmo rosso veronese. Il Presbiterio è delimitato da una balaustra di marmo. Prima degli interventi (1996) tracce di questa balaustra erano presenti nei due amboni.

Dopo Cerro, dall’ ultima curva là in alto, ecco su uno sfondo di incanto, fatto di conifere e di pascoli, CORBIOLO, stretto attorno alla sua Chiesa, mamma solerte che ritma con sicurezza il passo delle famiglie lungo le strade del tempo.

Corbiolo ieri era solo una contrada di tutto rispetto, ma contrada senza alcun servizio.

Per raggiungere Bosco c’era la salita impegnativa che occorreva affrontare in 4 chilometri di sentieri impervi o di strada bianca.

I vecchi e i bambini vi dovevano rinunciare sistematicamente, ma reclamavano perchè non era giusto rimanere dei segregati viventi.

Bosco cristiana raccoglieva la protesta e una volta la settimana parroco e curato scendevano in contrada per far sentire una messa o almeno una parola.

A Corbiolo non c’era un locale adatto per la catechesi, ma c’erano dei cristiani, che come per incanto cambiavano la stanza dell’osteria, in oratorio. Poi rapidamente la contrada crebbe, divenne paese.

Un paese senza chiesa in terra cristiana non lo si concepisce e una sera attorno ai sacerdoti, con il bicchier in mano, si fermano uomini e giovanotti.

“Così Arciprete non si può continuare!  Lodevole il vostro sforzo ma insufficiente. Qui occorre una chiesa e se non una parrocchia, o almeno una rettoria con il sacerdote, che viva e cammini con noi”.

La proposta trova consenzienti i due sacerdoti, obbligati ad una fatica che li logora. Il problema è il finanziamento. La popolazione è povera.

“Sacrosanta la richiesta, ma per fare una chiesa occorre un capitale; io conosco le vostre entrate, dice il parroco, come posso in coscienza impegnarvi per la chiesa, giacché non possiamo attenderci niente dagli altri”.

“Non si preoccupi”, è la risposta di uno degli anziani; siamo disposti anche a toglierci il pane di bocca, ma vogliamo la chiesa”.

Il bel proverbio “La parola fa l’uomo” è legge per la gente di Corbiolo.

Si spartiscono l’impegno famiglia per famiglia, non badando a sacrifici, mettendo la “spesa” per la chiesa al primo posto. Accompagnano l’impegno in denaro con l’offerta del lavoro ad economia.

L’ ing. Salvi appronta in gran fretta il progetto e tra il 1943 e il 1944 (la guerra insanguinava il mondo; in Italia crollava il fascismo ed iniziava la lotta intestina) la chiesa diventava una operante realtà.

Non ha pretese.
È una costruzione di una massiccia eleganza. Robusta la facciata. La movimentano tre archi disegnati sul muro: i due laterali incorniciano una lunga e stretta finestrella ciascuno, quello centrale un solito rosone e la porta.

Rosone e finestrelle illuminano di luce meridiana l’interno in perfetto stile montanaro: semplice, lindo, funzionale.

Fatta la chiesa ecco pronto il sacerdote. Sfollato da quelle parti c’è mons. Guglielmo Ederle, che vivifica con amore ed intelligenza il nuovo tempio a nome del parroco di Bosco.

Terminata la guerra, mons. Ederle torna in città e Corbiolo viene staccato dalla parrocchia madre ed eretto a rettoria.

Il primo rettore è l’ex curato di Bosco, don Gaetano Quattrina. Alla sua partenza una nuova promozione: la rettoria diventa parrocchia in data 8 settembre 1952 e don Nello Piccoli è il primo parroco.

La popolazione continua con immutato entusiasmo a collaborare e completa lodevolmente l’opera.

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 Il Vescovo consacra una delle 12 croci poste sui muri perimetrali ad indicare che la Chiesa-comunità è costruita sulla testimonianza dei 12 Apostoli.

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Cartina topografica al 25.000. Sono segnati in rosso i confini della Parrocchia di Corbiolo.

Il 26 maggio 1962 il Vescovo di Verona mons. Giuseppe Carraro sale a Corbiolo e consacra la chiesa dedicandola a Maria Ausiliatrice.

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Benedizione e Inaugurazione delle campane.

Una breve sosta e nel 1965 Corbiolo aggiunge alla chiesa il campanile e, nel 1970, anche il gioioso concerto di 6 campane.

Nel 1971 inizia la costruzione del centro giovanile con annesso teatro. Nell’anno successivo don Nello lascia la parrocchia per un altro incarico e gli succede don Ottavio Birtele, il quale porta a termine il progetto del suo predecessore.

Nel 1982 in collaborazione del Comune la parrocchia si arricchisce di un’altro sogno un bel campo sportivo, che viene inaugurato il 12 agosto 1983.

Nel 1985 inizia la costruzione degli spogliatoi che verranno poi ultimati e inaugurati nel 1986. Nel 1992 c’è stato il riordino e messa a norma delle campane ed il rifacimento della terrazza del teatro, con l’aiuto e la manodopera volontaria. Gesto di collaborazione e fraternità.

Nella primavera del 1993 si inizia la sistemazione del teatro per renderlo idoneo alle nuove normative vigenti. Ancora una volta il volontariato si rivela dono prezioso, per la comunione che porta, per l’interessamento alle cose che si sentono proprie e anche per un risparmio economico.

Il 2 ottobre 1995 iniziano i lavori di restauro della Chiesa. La Chiesa è tutta un cantiere. Si celebra per un periodo in teatro.

Il 26 maggio 1996 alla presenza del Vescovo di Verona mons. Attilio Nicora, vengono inaugurati i lavori di restauro alla Chiesa con il nuovo affresco. Nuova sacrestia e sala mostre. (vedi articolo pubblicato su l’Arena)

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Affresco: Le nozze di Cana

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Il Mosaico

Il giorno di Natale 1999 per l’inizio del grande Giubileo del 2000 viene posto al centro della Chiesa un mosaico, raffigurante la Chiesa in una barca che va nel mare del mondo guidata dalla presenza del Cristo Crocifisso e Risorto e orientato dalla Stella Maris che è Maria, Vergine Ausiliatrice, patrona della parrocchia.

Il 2 ottobre del 2001, iniziano i lavori di ristrutturazione della canonica. Ecco un’immgine di come si presenta l’interno della chiesa dopo i lavori di ristrutturazione, con il confronto con il precedente aspetto.

 

Date salienti

La chiesa fu costruita 1941-1943.

Eretta in parrocchia 8 settembre 1952.

Consacrata 26 maggio 1962.

Il campanile fu inaugurato 22 maggio 1965.

Il concerto di 6 campane 24 maggio 1970.

Inizio lavori di restauro della chiesa 2 ottobre 1995.

Inaugurazione della chiesa ristrutturata 26 maggio 1996.

 

Sacerdoti e Parroci

Sacerdoti
  • Ederle mons. Guglielmo 1942 – 1945
  • Quattrina don Gaetano 1945 – 1952
 
Parroci
  • Piccoli don Nello          1952 – 1972
  • Birtele don Ottavio      1972 – 1989
  • Marchesi don Giorgio 1989 – 1993
  • Migliorini don Renzo  1993 – 2000
  • Callegari don Bruno     2000 – 2001
  • Dal Dosso don Franco 2001 -2011
  • Arcaini don Paolo         2011 –