Un po’ di Storia – Il “Club 5 Corti”

 

Sul finire degli anni ’60 è stata fondata l’associazione “Amici di Corbiolo” in gran parte costituita da amici villeggianti. Successivamente, con una notevole partecipazione, anche di soci corbiolesi, è stata trasformata in “Club 5 Corti” (dal nome della piazza di Corbiolo).

Indimenticabile amico e instancabile promotore del Club e delle sue attività è stato Walter Canteri, primo presidente.

Nel1983 è stata fondata da 9 persone l’associazione Pro Loco con un atto notarile e con presidente Sergio Brambilla.

In seguito, con presidente Gianni Formenti, la Pro Loco è stata riconosciuta dal nostro Comune e, dopo varie peripezie e difficoltà, nel 1986 è stato ottenuto anche il riconoscimento ufficiale della Regione Veneto.

In questi anni sono stati numerosissimi gli interventi e le aree di interesse toccate dalla Pro Loco.

Vogliamo fare brevemente un elenco che per forza di cose è sicuramente parziale, ma ugualmente significativo per la quantità e la qualità delle manifestazioni e delle opere realizzate:

acquisizione e restauro del baito di Corbiolo adibito poi a museo, sistemazione della fontana, pozzo in piazza 5 Corti, realizzazione della piazzetta (uno degli interventi più significativi e più onerosi), vari interventi al Parco Giochi con l’acquisto di giostrine, altalene e panchine, al campo sportivo e al campetto, contributo per le sedie del teatro, allestimenti vari, chiosco per la ristorazione durante le feste, il palco, la piastra alle scuole.

Sono state promosse varie manifestazioni come il Natale per gli anziani e i nati nell¹anno “Lieto Natale”, mostre di pittura per adulti e per ragazzi, la celebre corsa podistica “Tra prati e boschi” che ha fatto conoscere il nostro paese a tutta la provincia veronese con le indimenticabili medaglie in bronzo raffinata celebrazione di soggetti locali, decine di spettacoli teatrali con celebri compagnie, gare di Montain Bike, le simpatiche “Passeggiate in compagnia” del mese di agosto, un famoso concorso fotografico nel 1976 “Vecchia Lessinia” , attività ricreative come la Festa degli aquiloni e le centinaia di gare di bocce culminate con il emmellaggio con la cittadina Finale Emilia.

Una delle più importanti realizzazioni di carattere culturale, e che continua anche oggi, è il tradizionale Concerto Lirico di agosto, nato e continuato con la collaborazione di Francesco Ernani e Armando Tasso.

Sul palco del teatro di Corbiolo si sono alternati personaggi famosi o divenuti famosi come Daniela Longhi, Josè Cura, Ivo Vinco e decine e decine di artisti.

 

Il baito

 

Durante i mesi di luglio ed agosto si può visitare il baito di corbiolo ogni domenica mattina dalle 10.30 alle 12.30 (a richiesta in altre giornate Tel. 045-7050579), con la presenza di un incaricato che ne spiega le caratteristiche e la storia.

E’ una costruzione del 1889 a pianta rettangolare, con tetto in pietra a due falde. La struttura interna è quella caratteristica dei baiti lessinici di contrada, con due stanze denominate “logo del late” e “logo del fogo”. Restaurato dalla Pro Loco e reso accessibile alla visita, è dotato degli antichi strumenti per la lavorazione tradizionale del latte. Il termine “baito”, derivato da baita, costruzione di montagna utilizzata come ricovero dei pastori, sembra discendere dall’ antico termine tedesco “Wahta” = guardia. E’ stato adibito fino alla fine degli anni 50 alla lavorazione artigianale del latte.

 

Le contrade

 

Nei dintorni di Corbiolo sono disseminate alcune contrade:

 

  • – Termine
  • – Villaggio Prealpino
  • – Grobbe
  • – Villaggio Dosso del Duca
  • – Girlandi
  • – Costa
  • – Dosso Gervasio
  • – Villaggio San Gaetano
  • – Italiani
  • – Premonigoli

 

Le contrade costituiscono l’insediamento tipico della Lessinia, costituito da case unifamiliari con stalle, fienili ed altre costruzioni, come baiti e ghiacciaie. I materiali da costruzione erano principalmente due, la pietra per l’esterno e il legno per l’interno, in quanto materiali facilmente reperibili nel territorio circostante. Preferibilmente, venivano costruite in luoghi soleggiati ed al riparo di un dosso. Attorno alle contrade, ci sono spesso prati, che un tempo venivano coltivati a grano e segale e, nelle zone più basse, a frumento, oltre a numerosi alberi da frutto, come “marascari”,

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noci e, nelle contrade più basse, anche meli e “peri salveghi”; questi alberi, piantati in file regolari, servivano anche per delimitare i confini delle proprieta’. Oggi le contrade solo collegate tra loro per mezzo di strade, ma un tempo i passaggi erano possibili soltanto attraverso sentieri o mulattiere, che permettevano il transito di carri.