Un pubblico molto numeroso, attento ed entusiasta ha partecipato alla 18° edizione del Film Festival della Lessinia, la rassegna di film riguardanti la vita, la storia e le tradizioni delle genti di montagna appena conclusasi a Bosco Chiesanuova.

In queste 18 edizioni il Film Festival ha raccontato tantissime storie legate alle terre alte, particolarmente ricca la proiezione di quest’anno con
96 film di cui 59 in concorso provenienti da 21 paesi, a questi si sono aggiunti i 13 inseriti nella sezione “Altre montagne”, i 12 delle “ Montagne
dei bambini” e i 5 dedicati alla spiritualità.

Due gli eventi speciali di questa edizione uno dedicato al grande scrittore bellunese Dino Buzzati, grande amante della montagna e l’altro al lupo che di nuovo è ritornato a vivere sulla nostra montagna.

La giuria internazionale ha premiato con la Lessinia d’oro il film “Vinterlys” del regista norvegese Skule Erikse che, con una stupenda fotografia, narra la vita di un piccolo villaggio alle isole Lofoten.

Il secondo premio, la Lessinia d’argento, è andato a “Ub Lama” della regista lituana Egle Vertelyte ambientato nelle steppe della Mongolia dove il dodicenne Galaa deve prendersi cura della madre e del fratellino.

Come miglior film per bambini la giuria ha premiato “Enmesh” di Ainur Askarov film russo che racconta la passione di un bambino per il cinema.

Una menzione speciale a “Carnia 1944. Un’estate di libertà “di Marco Rossetti per aver ricostruito con i ragazzi di una scuola la storia della libera repubblica della Carnia nata nell’estate del 1944.

Il premio del Curatorium Cimbricum Veronese per il film che meglio valorizza le minoranze è stato assegnato a ”La nuit nomade” della regista francese Marianne Chaud dedicato ai pastori nomadi del Ladakh che vivono a 4.500 metri di altitudine.

Il riconoscimento della Regione è andato a “Peak – Un mondo al limite” per aver raccontato i cambiamenti che stanno avvenendo sulle Alpi con il turismo di massa.

Il premio per la migliore opera sulle tradizioni e la storia in montagna, assegnato dalla Provincia di Verona, è andato a “ Die Kinder vom Napf”, il racconto di un anno di vita dei bambini che vivono sulle pendici del monte Napf in Svizzera.

Il Parco Naturale Regionale della Lessinia ha premiato, come migliore opera riguardante l’ambiente naturale e il rapporto natura uomo a “Home Turf” dell’irlandese Ross Whitaker.

Premio della giuria è andato al simpatico cartone animato “Gypaetus helveticus” che con ironia narra la difficile vita del gipeto sul versante svizzero delle Alpi.

Premi speciali sono stati assegnati a “Compagno orso” di Valentina de Marchi per il premio alla memoria di Mario Pigozzi e Piero Piazzola, gli ideatori del Film Festival, a “Vite tra i vulcani” di Mario Casella e Fulvio Mariani il premio della giuria dei detenuti di Montorio e del pubblico ex aequo con il film “Io sottoscritto. Storia di un uomo libero” di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino, a “La transumanza della pace” di Roberta Biagiarelli il premio della Cassa Rurale della Vallagarina per la migliore opera riguardante le montagne delle Tre Venezie e a “Caterina e il magico incontro” di Loris Mora il premio della giuria dei bambini.

Oltre a quelli premiati molti sono stati i film interessanti sia per le tematiche affrontate, come: la salvaguardia della natura, la storia, il ricordo
di Mario Rigoni Stern, il rapporto con le nuove generazioni, l’emigrazione, la spiritualità, la tutela delle minoranze, sia per il montaggio e le tecniche utilizzate come l’animazione molto particolare di “Wolf Dog Tales”.

Non solo film ma anche la mostra dei bellissimi bastoni intagliati di Sergio Billi, i laboratori mattutini per bambini/ragazzi, le escursioni, i
concerti serali di musica africana con i Bumbulum, di musica “nostrana” con i C+C = Maxigross, di musica sudamericana con i Mezcla Latina e di musica mediorientale-nordafricana con i Jamal Quassini-Ensemble Med.

Molto interessanti e partecipati gli incontri letterari con Albino Ferrari che ha raccontato storie di uomini e di lupi, con Cristian Arnoldi che con il suo libro “Montagne tristi” ha parlato di drammi e delle sofferenze del vivere in montagna, con Maria Teresa Ferrari che ci ha illustrato l’ultima opera di Dino Buzzati “I miracoli di Val Morel”, con Giorgio Fornoni di “Report” che con una documentazione attenta e coinvolgente ci ha mostrato la sofferenza che la ricchezza di risorse (coltan e cassiterite, diamanti, oro, petrolio), sfruttate da grandi società multinazionali anche italiane con l’appoggio dei governi locali, provoca nelle genti africane.

Ad Alessandro Anderloni ed a tutto il suo staff il merito di aver dato vita ad un’edizione molto interessante e vivace

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in cui accanto ai temi della
montagna si sono inseriti quelli di altri popoli e ambienti allargando così l’ orizzonte del Film Festival.


Nadia Massella