Corbiolo – Bosco Chiesanuova
The Butterfly Effect – L’Effetto Farfalla: quando con un piccolo gesto possiamo molto
di Enrico Brunelli
In tutta la mia vita posso dire senza esitazione di non essere mai stato baciato dalla dea bendata.
Non ci sono state lotterie ed estrazioni che tenessero!
Tuttavia, non saprei dire come sia successo, ma la Fortuna deve aver dato recentemente una sbirciata da sotto la benda facendo sì che il Natale appena trascorso sia stato il più bello di sempre per me e… per un’altra persona a me sconosciuta, entrambi legati dal destino a una vincita che non ha prezzo: la compatibilità di midollo osseo.
Grazie all’esempio di parenti e di compaesani volli, appena maggiorenne, entrare a far parte della famiglia Fidas iscrivendomi ai donatori di sangue.
Con l’occasione ne approfittai per iscrivermi anche al registro del midollo osseo.
Passano gli anni, divento (spero) un buon donatore e mi dimentico quasi la storia del midollo fino a quando, lo scorso novembre, sei anni dopo l’iscrizione, arriva una telefonata inaspettata dall’ospedale: potevo essere compatibile con una persona che necessitava di un trapianto di midollo per vincere un linfoma.
La speranza di poter risultare utile a qualcuno era sì grande, ma mai come il sentimento di estrema gioia che provai un mese dopo, a pochi giorni dal Natale, quando venne confermata la compatibilità!
Mi era difficile crederci e dovetti chiedere più volte se avevo capito bene. Sembrava di vivere in uno di quei racconti natalizi che si leggono o si vedono in tv durante le feste.
In un primo tempo ho pensato di comunicare la bella notizia scrivendo ai compagni Fidas della mia sezione di Bosco Chiesanuova, agli amici più stretti di università e ai parenti (come trovare le giuste parole da dire a tu per tu?).
Ma poi, essendo la gioia così grande da risultare incontenibile, ho pensato di condividerla con tutti i conoscenti scrivendo, cosa mai fatta, a tutti i contatti e-mail della mia rubrica, con la speranza di sensibilizzare il più ampio numero possibile di persone (e i primi risultati stanno oggi arrivando con nuove iscrizioni al registro del midollo!).
Per illustrare la difficoltà di trovare un midollo compatibile a quello di un malato, si dice che la probabilità sia 1:100.000.
E’ un numero così lontano dalla nostra quotidianità che è difficile comprenderne l’ordine di grandezza.
Così mi sono ricordato di una notizia di cronaca recente: per il 23 ottobre 2011 (proprio due mesi prima della mia chiamata) era previsto l’impatto di “Rosat”, satellite guasto, con la Terra.
Nel caso in cui le sue 2,4 tonnellate, trasformate in pioggia di detriti, si fossero direzionate sull’Italia, la possibilità che una persona venisse colpita era stimata in 1:100.000!
La scienza dei numeri forniva quindi buone rassicurazioni per non allarmarsi. 1:100.000 è però la stessa probabilità per un ammalato di trovare un midollo compatibile!
Per questo, chi ha successo nella ricerca di solito dice di aver vinto alla “Lotteria della Vita”.
Una cosa da sottolineare: il prelievo del midollo è di certo meno impegnativo di quello periodico del sangue!
Infatti, sono entrato all’ospedale di Borgo Roma il pomeriggio dello scorso 25 gennaio e il giorno seguente mi è stato prelevato il sangue midollare dalle creste iliache del bacino, per poi tornare a casa la sera stessa. Il tutto si è risolto con un po’ di fastidio alla schiena per qualche giorno.
Aspetti negativi? Con tutta l’oggettività possibile non ne vedo. Aspetti positivi? Incalcolabili.
Risultato: lo sforzo a cui siamo chiamati è irrisorio e il risultato va oltre ogni aspettativa.
Pertanto, l’unico ostacolo all’iscrizione al registro del midollo è (oltre ad eventuali problemi di salute del candidato) solo ed unicamente dato da nostre infondate paure.
Di sicuro, il mio ricevente ha potuto questo Natale vedere concretizzato il frutto delle sue speranze, tuttavia anch’io ho ricevuto davvero molta felicità e ho imparato tanto.
Una prima riflessione: chi ha già la fortuna di essere donatore di sangue e quindi abituato a dare una parte di sé agli altri come coloro che si impegnano nei vari campi del sociale, rimane colpito dal dono del midollo. Dovremmo però provare la stessa gioia sempre quando si fa del bene.
D’altra parte, il dare per assodato il dono del sangue ha anche un significato positivo: un gesto eccezionale come il dono gratuito di una parte di sè è diventata una sana abitudine.
Un secondo pensiero: nella vita può capitare di chiedersi (a me è successo proprio nei mesi precedenti alla buona notizia che ho ricevuto) come il mondo sarebbe senza di noi, se realmente siamo indispensabili o se un’altra persona sarebbe potuta nascere al nostro posto e tutto sarebbe proceduto come se nulla fosse.
E’ così che si desidera una qualsiasi conferma, anche piccola, che seppur a bordo di un atomo perso nell’immensità dell’universo quale è la Terra, non valiamo quanto una semplice formica la cui eventuale assenza non è sentita nel formicaio che ha già cresciuto una moltitudine di larve pronte a sostituire le compagne per condurre esattamente lo stesso lavoro che facevano.
La bella notizia che finalmente ora posso affermare con sicurezza (ahimè serve l’intervento di qualcosa più grande di noi per illuminarci) è che siamo tutti incredibilmente individui unici, irripetibili e straordinaria­mente insostituibili.
Un’ultima riflessione che spero possa essere utile agli altri come lo è stata per me: sono grato anche per aver potuto vedere l’effetto di una buona azione, cosa che non sempre succede.
Quando nella vita ci accade l’occasione di compiere una bella azione ci domandiamo se ha senso farla dato che il mondo rimane sempre quello.
Così diciamo: ma vale la pena agire bene? A cosa serve? Non ne vedo l’effetto, non vedo il risultato, chi me lo fa fare, sembra che non importi a nessuno, ci penserà qualcun altro con tutti quelli che siamo…
E invece… c’è una frase molto bella nel film “The Butterfly Effect”: “Si dice che il minimo battito d’ali sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”!!!
Quello lo possiamo fare tutti! Non avremo forse sempre la possibilità di vederne il risultato, ma bisogna aver fiducia!
Oramai posso dire felicemente di essere una “cartuccia sparata” (potrò essere richiamato solo nel malaugurato caso che il mio ricevente abbia ancora bisogno di me).
Non posso fare altro che trasmettere, con la mia gioia, il testimone per continuare la corsa e raggiungere insieme altri traguardi.
Al nastro di partenza possono presentarsi solo i giovani, in quanto l’iscrizione all’Admor, Associazione Donatori Midollo Osseo e Ricerca, è riservata alla fascia d’età che va dai 18 ai 37 anni.
E’ come se il tabaccaio che vende i biglietti della “Lotteria della Vita”, avesse scritto su di ognuno il nome dell’unico possibile compratore e che un biglietto fosse stato destinato a ognuno di noi ancora prima che nascessimo e nessun altro, eccetto noi, lo potesse prendere.
E’ estremamente difficile che il biglietto venga estratto, ma se accadesse…
Molti, anche se mai abbastanza, si iscrivono al registro del midollo, ma purtroppo non hanno la fortuna di essere chiamati.
Tuttavia, il loro bel gesto non diminuisce d’importanza, come non risulta accresciuto di valore quello di coloro che possono portare a compimento l’impegno assunto.
L’essenziale è aver dato a suo tempo la disponibilità.
E’ quello il gesto importante!
Vorrei compiere un’ultima considerazione.
Come possiamo nel piccolo della nostra Comunità di Corbiolo dare un effettivo contributo in questo particolare ambito della salute?
La risposta è già presente nel territorio, bisogna solo coglierla: decidere di entrare a far parte, come molti hanno già fatto, della sezione Fidas di Bosco Chiesanuova.
Essere donatori di sangue e magari anche di midollo, ci permette di ottenere con uno sforzo minimo grandi cose per chi se la passa meno bene.
Tutti siamo chiamati a contribuire con un gesto semplice e che non costa nulla a migliorare le condizioni di chi ha bisogno di trasfusioni di sangue o di un trapianto di midollo per continuare a vivere.
Dobbiamo anche ricordarci che un giorno potremmo essere a nostra volta noi o i nostri cari ad avere bisogno di una mano e che la salute è tanto preziosa, ma purtroppo non la si può comprare!

 

Enrico